domenica 27 marzo 2011

ELLEN INTERSVISTA EROIKA

Ho lasciato la città da più di mezz’ora al volante della mia auto, la litoranea è quasi deserta ed io sono quasi ubriaca, o  forse dovrei dire che non ho mai smesso di esserlo, visto che vengo direttamente da un festino della notte precedente. I braccialetti che indosso tintennano al ritmo delle canzonette che la radio trasmette sullo strascico dell’estate appena passata, una bottiglia vuota di Martini rotola sul tappetino del posto passeggero,  mentre io sorseggio l’ultimo bicchiere. Ormai sono diventata brava… con una mano sorreggo il bicchiere a Y, con l’altra guido, cambio le marce, rispondo al telefono, mando messaggini e mi verso da bere. Stringo gli occhi e vedo finalmente il cartello COMMENDA, che si fa largo nella mia vista annebbiata. Accosto, apro lo sportello e… sbocco anche l’anima. Cerco di riprendermi un attimo, mi aggiusto un pochetto. L’elegante vestito di raso nero è ancora sano per fortuna, mi do una sistemata al capelli, una ripassatina al trucco, tiro su la bretellina della spalla sinistra e sono pronta… apro il cofano dell’auto prendo un’altra bottiglia di Martini dalla cassa da sei e la metto in borsa, prendo il piccolo registratore portatile e mi incammino.

Entro nella stradina che porta alla spiaggia, così come le indicazioni che avevo ricevuto. Quello che si presenta ai miei occhi è uno spettacolo meraviglioso composto da una spiaggia deserta abbracciata da un mare cristallino e accarezzata da piccole onde.
Proseguo sulla spiaggia con un andatura barcollante. Non so se è dovuto al fatto di essere leggermente ubriaca, o perchè ho i tacchi alti, ma la sabbia non crea proprio quell’effetto passerella. Attorno a me il nulla. Una leggera brezza crea l’effetto capello-mosso, solo che non ci sono fotografi, anzi non c’è nessuno! Il sole è già alto, il sudore comincia a solcarmi il viso portando con se il trucco, che cade giù come il fango nell’alluvione di Sarno. Proprio quando sto per perdere tutte le speranze e sto per chiamare il pronto soccorso estetico, vedo in lontananza una ragazzo su un materassino, non molto lontano dalla riva, che mi saluta con la mano. Mi verso un altro bicchiere di Martini per caricarmi e allontanare la calura. Quando arrivo vedo chiaramente Eroika distesa sul suo materassino completamente nuda, con un pezzo di costume paiettato che le copre la patata – Benvenuta mia cara… - rispondo con un sorriso, mentre con un fazzoletto cerco di nascondere il rimmel rovinosamente colato, poi mi dice sorridendo – spogliati pure, metti quel bikini che trovi li sul telo, prendi il materassino rosa e vieni in acqua…
Mi tolgo il mio vestito con molta cura e lo appoggio vicino a un costume di scena coloratissimo, una parrucca rossa e riccia e due zeppe di 32 cm; mi guardo intorno con circospezione e poi indosso il tanga, senza mettere il pezzo di sopra; cerco di struccarmi alla meglio, prendo il registratorino, il materassino sottobraccio, indosso di nuovo i tacchi, guardo Eroika negli occhi in segno di sfida e finalmente entro in acqua.
Mi avvicino ad Eroika. È paurosamente abbronzata! Ci salutiamo con un bacino e poi finalmente riesco a salire sul materassino senza bagnare il registratore – Tu si che sei chic… non avevo mai visto nessuno al mare con i tacchi a spillo…
- Cara… non posso fare l’intervista senza tacchi… non posso essere meno della Bignardi… però sai, forse l’unica cosa che manca è… - Non ho neanche finito la frase che vedo Eroika tirare una cordicella attacca al suo materassino ed emergere quasi magicamente una bella bottiglia di Martini. La guardo compiaciuta – Non credere di addolcirmi così… sarò impassibile come lo sono sempre stata in tutte le mie interviste… – dico accendendo il registratore in modo plateale senza perdere l’equilibrio sul materassino.
Ellen: …Eroika… sulla tua scheda su internet c’è scritto… altezza 1,85 mt… peso 75 kg… occhi castani… capelli castani… - sorrido sommessamente guardandole la testa calva - …ora non vorrei dire niente, ma questo mi sembra un po’ presuntuoso da parte tua, non credi? Ad ogni modo, quando si arriva alla voce “ruolo” hai scritto DRAG QUEEN… non credi di aver sbagliato?… alla voce “professione” che cosa hai scritto, PASSIVA?
Eroika:…ma Ellen cara, dove le hai lette certe cose sul mio conto? Ti sbagli!!! La prossima volta controlla meglio… o per lo meno cerca di essere più lucida quando esamini le “schede tecniche”…- Non so da dove è uscito, ma sotto il cuscino del materassino ho trovato un ventaglio che ho subito aperto per coprirmi il volto - Sono alta 1,86 e non 1,85…sai, al giorno d’oggi i centimetri sono tutto – Annuisco con la testa - Tutto gira intorno alle dimensioni… - Annuisco ancora - …Tornando ai “ruoli”, cara, c’è da dire che è un periodaccio! Non si può più cercare l’ANIMA GEMELLA dicendo di essere passive, dovresti saperlo ormai, no!? La crisi mondiale si fa sentire anche in questo settore, è cambiato tutto. Non è più come una volta quando ti bastava sbattere le ciglia e tutti si convincevano di essere dei maschioni esagerati.                                                                                                                                                               
Ellen: E signora mia… non ne parliamo… ma è vero che hai deciso di fare la drag queen quando i tuoi capelli ti hanno girato le spalle, anzi per dirla meglio, quando sulle spalle invece della forfora trovavi intere ciocche di  capelli? – dico sorseggiando un ottimo bicchiere di Martini a temperatura mare e puntandole contro il ventaglio chiuso.
Eroika: Ma cara, quanto hai bevuto?... – Allontano il bicchiere dalla bocca istintivamente - ma cosa dici??? Io non ho mai perso i capelli! – lascio cadere il bicchiere in acqua - ho solo cambiato look. Ero stanca della chioma fluente, lucida e riccia, vaporosa e setosa, vabbè!... Limitava il mio essere camaleontico ed estroso, perciò ho optato per un taglio più comodo e fresco… tutto qui. Vuoi fare un tiro? – mi dice porgendomi una canna.
Ellen: …grazie - inspiro una bella boccata - dai raccontaci cosa ti ha spinto a intraprendere questa, diciamo così, colorata carrierama soprattutto la tua prima volta?... ehm, intendo la prima volta da drag…
Eroika: Certo cara, anche perché quell’altra non se la ricorda più nessuno visto che si perde nei meandri
della storia! E poi, come si dice, il primo cliente non si scorda mai…- ride, perdendo l’equilibrio sul materassino e rischiando di cadere in acqua - hèm, cioè… allora, dicevo che… sono sempre stata affascinata da due cose nella mia vita, la Lirica ed il mondo delle Drag Queens americane. Sai, quelle degli anni ’80… veramente ce ne sarebbe anche una terza di passione ma sorvoliamo, non vorrei risultare banale e scontata…- sento squillare un telefonino con la musichetta della cavalcata delle valckierie - Scusa Ellen mi squilla il telefono, solo un secondo… – Eroika s’infila una mano sotto il culo, prende un cellulare e con molto eleganza risponde, mentre io guardo altrove facendo finta di non ascoltare - Siii? Allora tesoro io sono bionda, alta 1,86, 42 di taglia, V di seno, ricevo a casa mia e il mio onorario è di 80 €, 100 € completo. No tesoro ora sono impegnata, dai passa stasera – chiude il telefono e dice rivolgendosi al telefono - bello, io sarei pure in vacanza, però… Ma vafangùl!... Scusami ancora cara… una telefonata di lavoro… Dicevamo?
Ellen:parlavamo delle tue passioni… - dico nascondendo tutta la mia sorpresa, mentre continuavo a fumare canna e bere Martini.
Eroika: Ah si, che il fascino per lustrini e piume di struzzo l’ho sempre avuto. E’ stato solo quando ho avuto l’opportunità di vedere all’opera una di queste meravigliose creature che ho pensato “E perché io non posso farlo?” In fondo la creatività non mi mancava, la manualità neppure ed ho deciso di buttarmi anch’io in questa attività. La primissima volta che mi sono… come dire, trasformata in Eroika è stato in occasione di un concorso. Mi sono classificata al terzo posto… niente male per una principiante vero?! – la guardo perplessa, ma lei subito mi richiama - Mhè Ellen non fare quella faccia che ci sta gente che pur di classificarsi fra le prime tre posizioni ha rifatto concorsi per anni prima di riuscirci… e che poi, finalmente, hanno capito che se si facevano raccomandare era meglio – innesca una risata diabolica, mentre io sono sempre più esterrefatta da questi scoop sensazionali.  
Ellen: quando sei senza parrucca sei una persona simpatica, riservata, schiva, silenziosa, garbata, rispettosa e… - la fissa per una frazione di secondo e poi aggiungo - ironica… ma, poi, quando ti trasformi in Eroika cosa diventi?
Eroika: na travestita di 2 mt che non guarda in faccia nessuno! – mi dice seccamente e riprendendosi il vurpo mezzo consumato dalle mie mani - In realtà devo confessarti una cosa, vestire i panni di Eroika per tutto questo tempo ha lasciato dei segni anche nella mia vera personalità. Un tempo ero moooooooolto più accondiscendente, riservato, schivo, silenzioso, garbato e rispettoso, ora diciamo che non ho più tanta pazienza. E poi, Ellen cara, anni ed anni di marciapiede, hèm volevo dire palcoscenico, ti temprano – dice soffiandosi sulle unghie
Ellen: in realtà chi è Eroika? – dico sedendomi sul materassino e accavallando la gamba
Eroika: E che ne so io tesoro!!! Chiedilo allo stuolo di gente che accalca le porte dei camerini dopo i mie spettacoli. Per ora sono arrivato a capire solo che quando ho un costumino a perizoma una parrucca e abbastanza fondotinta da coprirmi la barba rimorchio che è una meraviglia… ma forse questo non dovrei dirtelo, sai… non è per te, ma è una questione di concorrenza…
Ellen: vuoi raccontarmi com’è nato il tuo nome d’arte?
Eroika: Ma certo cara, prima però fammi comunicare una cosa di lavoro al mio collaboratore – dice perlustrando la spiaggia con uno sguardo - Lillyyyyyyyyyyyyy, rullaaaa! Ahhhh, e se chiama qualche cliente di che oggi non voglio essere scassata la m……. Hèm, hèm… allora dicevamo? – rivolgendosi nuovamente a me - Ah si il nome d’arte. La ricerca iniziò in occasione del debutto in quel famoso concorso. Io non avevo un nomignolo, come è successo per altre colleghe, che poi è diventato nome d’arte… per il lavoro ho sempre usato Sara, Angela, Lory, etc… ma mai qualcosa di impegnativo. Allora uno dei miei amici, in una classica serata passata fra le fronde della Rimembranza, in macchina, a sckattarci, mentre si cercava un nome adatto a quello che doveva diventare il mio personaggio, propose Eroika. Allora io, poco convinto, gli chiesi: perché?
Ellen: si infatti… perché? – chiedo ancora più incuriosita e porgendomi sempre più vicino al suo materassino
Eroika: E lui mi rispose che poteva andar bene se avessi pensato a tutte le “avventure” avute ma ancor di più a quelle che ancora mi aspettavano. Questa cosa mi convinse ed è il nome che ancora utilizzo. 
Ellen: una specie di Indiana Jones del palcoscenico, insomma…- rido.
Eroika: si…ride anche lei, socchiudendo gli occhi ha aggiunto con tono mortificante - Anche se devo dire che all’inizio più di qualcuno ha cercato di modificarlo, vero Ellen? Mi chiamavano Erotika, Nevrotika e chissà in quante altre maniere…e tu ne sai qualcosa… - riapro il ventaglio e sparo subito la domanda successiva.
Ellen: attualmente cosa fa Eroika per tirare a campare? Perché, diciamocelo, non si vive di solo dragqueenismo a meno che non fai un duetto con Elthon John ed esci su tutti i canali televisivi del mondo…
Eroika: E dai Ellen, non mi far parlare! Che non lo sai che cosa faccio per tirare avanti??? – nicchio angelicamente la testa con una mano sul petto - Tanto al duetto con quella lì c’ho rinunciato… non penso che nei prossimi anni che gli rimangono deciderà di ripetersi con un’italiana. Poi, chissà!? Potrebbe sempre accadere che un bel giorno Almodovar si svegli e decida di farmi fare un film da oscar... Ma sai che smacco sarebbe per le altre? Uahuahuah……Per un ingaggio in discoteca ti tirano le sentenze, figurati se sapessero una cosa del genere…ahahah. – Intanto Lilly, un ragazzo alto bruno e muscoloso, entra in acqua con le mani in alto, sorreggendo un paio di cannette senza farle bagnare.
Ellen: bè si, potresti essere la nuova Rossy De Palma… - sorrido sarcasticamente, poi le servo la domanda successiva - qual è il motto di Eroika? – guardo il Lilly con la coda dell’occhio
Eroika: Nel dubbio, tu, dalla sempre! Che non si può mai sapere nella vita. E’ la mia filosofia e devo dire che fin’a mmò…- dice accendendo la canna ricevuta dalla Lilly.
Ellen: attualmente il cuoricino di Eroika batte per qualcuno?... e se non batte per qualcuno, batte da qualche parte?
Eroika: Elleeen – dice mettendosi le mani ai fianchi e per poco bruciando il materassino con il “vurpo” - lo so che mi vuoi aiutare perché sei un’amica ma non ti preoccupare il giro di clienti fissi ormai è buono, non ho bisogno di pubblicità. Ahhhhhh ma tu intendevi… - la guardo perplessa - bèh si il mio cuore batte da un’annetto per un bel ragazzone con gli occhi azzurri, ma… diciamo che non è che batte sempre. Quando mi chiama e mi compare il suo nome sul cellulare, allora, io non capisco più niente… E’ una persona che oltre a piacermi tanto dal punto di vista fisico mi attrae mentalmente proprio… E’ che ancora non ho capito perché poi ritorna sempre con il suo ex, ma vabbè… dettagli.
Ellen: …ma poi solitamente quando conosci un ragazzo che ti piace e che non sa di Eroika… che fai glielo dici subito… aspetti che ti scopra in disco oppure ti crei una seconda vita?
Eroika: Mah, cara, solitamente il problema non sussiste perché gli uomini che mi piacciono sono sempre sposati o comunque affiancati da donne, per cui non mi danno il tempo di parlare dopo aver… che subito scappano dalla loro donna. Quando capita di conoscere una persona libera e interessante che mi chiede di rivederci, allora aspetto il secondo appuntamento per svelargli l’arcano… almeno, se poi deve scappare, me l’ha già data. Oppure, se non ne vale la pena la prima sera… che glielo dico a fare? Non credi!? – annuisco con la testa. Prendo la canna dalle sue mani e inspiro un’altra bella boccata.
Ellen: sei affezionata a qualche personaggio in particolare, oppure hai una canzone preferita che ti piace interpretare… ma soprattutto perché?- non so perché ma comincio a ridere
Eroika: Ma certooo! Io adoro Shirley Bassey e la sua voce nera, profonda, potente ed allo stesso tempo elegante e raffinata. Anche se, come sai, io non imito i personaggi ma interpreto i brani delle varie artiste. Shè! Ahò, mica cazzi…. Cmq sono particolarmente legato a “Big Spender” e “Get the party started”, sempre cantati dalla talentosa S. Bassey perché il primo mi ha fatto vincere il titolo di “Regina d’inverno 2008” ed il secondo l’ho presentato alla finalissima, a Torre del Lago, di “Miss Drag Queen Italia 2008”. E scusate se è poco! – plaudo mantenendo la cannetta
Ellen: dove si possono ammirare gli spettacoli di Eroika? – continuo a fumare, mentre Eroika si accende l’altro vurpo.
Eroika: Sulla Statale 106, se vieni ad una certa ora…..devi vedere che spettacoli! Ahhhhhhh ma tu parli dei locali?! E pure tu……. vienimi incontro!...... che lo sai che sto fatta, poi mettici pure il sol leone…Ellen! – ridiamo entrambe, mantenendoci sempre in equilibrio precario sui materassini - Io lavoro dove mi conviene ma soprattutto dove mi pagano bene. Per il momento il locale dove mi esibisco più spesso è il Cafè del Mar, sulla litoranea…Amore, quando vuoi…lo sai…sei sempre la benvenuta.
Ellen: sogni nella pochette?
Eroika: Non la uso.  Troppo piccola! – ridiamo sempre di più - Di solito vado in giro con le valigie. Nelle borsette non ci entra mai tutto quello che mi serve… mi piace cambiarmi più volte in una serata. E che mi frega tanto le valige le porta Lilly. A proposito di Lilly – dice rivolgendosi verso la spiaggia - Lillyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy ancora devi rullare??? – rido maliziosamente al pensiero che Eroika è così fumata che non si ricorda che il ragazzo aveva appena portato le canne, poi faccio un cenno di sorriso verso la spiaggia, ma lei subito mi aggredisce - Lascialo perdere a quello… tempo perso è. Ner cu ner nù tiiiing!!! E che cooosa è?  Quando alle domestiche gli dai un dito si prendono sempre tutto il braccio.
Ellen: ok ok… ho capito… un altro bel ragazzo passato dalla parte dei gay – dico affranta, poi aggiungo ridendo - martini bianco o rosso? – domanda scontata visto che stavamo bevendo solo del Martini bianco da quando sono arrivata
Eroika: Cara non dovresti neanche chiedermelo…il rosso lo bevo solo nel Negroni sbagliato. Lo sai! – continuiamo a ridere e a fumare
Ellen: ultima domanda e poi tolgo il disturbo… Qual è la prima cosa che pensi quando vedi un bicchiere di Martini vuoto? – dico sogghignando
Eroika: Madò ce ‘pccat! – ride ancora più forte - Però non mi butto giù perché c’è sempre Lilly che lo riempie nuovamente. Lillyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy!!!!!
Scoppiamo a ridere sempre di più. Io perdo l’equilibrio e finendo in acqua mi aggrappo al materassino di Eroika che a sua volta cade miseramente in acqua. Riemergiamo dal mare ancora ridendo e con gli spinelli spenti in mano, e dico – cara Eroika… sei stata gentilissima… - guadagno la riva, rido, casco in acqua, mi rialzo e traballo sui miei tacchi a spillo.
- quando vuoi tesòro… io sono qui! – dice Eroika accomodandosi nuovamente sul materassino e coprendosi la patata con un mucchietto di strass. Esco dall’acqua, prendo la borsa, il mio bicchiere di martini e mi incammino sulla sabbia in un equilibrio sempre più precario, in topless e con le chiappe divise solo da quel filo interdentale che è il mio costume.

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